A bordo di un arcobaleno

Con i ‘se’ e con i ‘ma’, la strada non è poi tanto lunga. MA di una cosa sono certa: SE non avessi vissuto il viaggio dei nove mesi, nel cuore della pandemia, l’opera che avete tra le mani, non sarebbe esistita. Se mio marito fosse stato via per lavoro, non avrei avuto neanche il tempo di accendere il computer e buttare giù fiumi di parole. Se la pandemia avesse aspettato qualche tempo, probabilmente le pagine che sfogliate non avrebbero avuto noi nel contenuto, poiché è stato il viaggio della gravidanza e l’arrivo di Lucrezia a far scattare la magia, come nei cartoni della Walt Disney. E allora… Serendipity! A bordo di un arcobaleno, la piccola protagonista, si racconta nelle sue prime volte al mondo: al mare, insieme ai coscritti, nel giorno del suo S. Battesimo, a tu per tu con i pesciolini, nei preparativi natalizi. Un racconto che genera emozione e riflessione in un intervallo forzato, che ha coinvolto milioni di vite. Presenti anche i rimandi al passato, nella gioventù della mamma e i suoi ringraziamenti speciali . E poi, un giorno di fine dicembre, arrivò un grande pacco con scritto “ fragile ” e il mondo intero si interrogò: “cosa ci sarà lì dentro?”, “mai visto niente di simile”. Gli adulti furono più scettici, dunque ci pensarono i bambini, con la loro innocenza: tirarono i nastri dorati, fino a scartocciare con le loro manine: et voilà… saltarono fuori sfilze di vaccini. Sotto una coltre di applausi, i volti lessero speranza. A breve, tutti tornarono ad abbracciarsi.